Il santo pretenderebbe di giudicare l'Ira di Dio, come dovrebbe
essere per essere Dio, non so se rendo l'idea, già il fatto stesso
di voler giudicare una cosa così grande, mi fa venire la pelle
d'oca, direi che il Cherubino doveva rinfrescare la mente non solo a
Sant'Agostino ma anche costui.
Devo dire la verità
che queste affermazioni sono sconcertanti, come si può asserire,
quanto qui scritto e credere che sia vero.
San Giovanni
Crisostomo, 344-407 avrebbe scritto queste frasi, dico avrebbe perché
non so se sia proprio sue, mi pare molto strano.
Vediamo un attimo di
analizzarle....
San
Crisostomo sulla Santa Ira?
Questa
frase d'inizio indicherebbe che il giudizio non è solo per gli
esseri umani, ma anche verso Dio, visto che la Santa Ira, non è
umana ma solo di Dio, nessun essere umano, ha questo genere di
collera che sia santa, perché la collera umana, non è certo santa,
per cui questo titolo parrebbe esagerato, se si vuole dar invece una
direttiva verso l'essere umano.
- “ Soltanto
colui che si arrabbia senza motivo è colpevole;
chi si adira
per un motivo giusto non incorre in nessuna colpa.
Beh la prima affermazione mi sembra scontata ovvia.
Mentre la seconda dipende, perché anche se chi si adira, per una
motivazione giusta, potrebbe esso stesso con il suo adirarsi generare
una reazione di altri che potrebbe portarlo a conseguenze impreviste,
e il suo adirarsi potrebbe prendere nel giusto o nell'errore strade
impensabili, con conseguenze imprevedibili, dato che nessun uomo è
Dio, e nessun uomo conosce il suo futuro, ne conosce come il suo
adirarsi anche se giusto, dove lo potrebbe portare. Io direi invece
che l'ira è sempre cattiva consigliera, visto che l'evolversi
dell'ira anche se giusta, potrebbe dar risvolti imprevedibili per
cui invece di adirarsi è sempre meglio trovar una soluzione pacifica
e discutere prima ancora di porre mano all'aratro. Se proprio il
tentativo dopo la terza volta non andasse a buon fine o si abbandona
chi ti accusa, lasciandolo alle cure di Dio, oppure si diventa
collerici, ma collera è un atto offensivo di un soggetto aggressivo
che tendenzialmente fa fatica perdonare, 70 volte sette. Se Cristo
fosse stato come dice questo Santo, un tipo collerico, egli non
avrebbe e non sarebbe mai finito sulla croce, perché avrebbe reagito
in bel altro modo, alle offese ricevute. Quindi la collera, se non è
misura porta alla distruzione, specie se questa ad attuarla non è un
essere umano ma un Dio, visto che si è posto come titolo la collera
Santa che tutto un dire.
- “Poiché,
se mancasse la collera, non progredirebbe la conoscenza di Dio, “
Questa è castronata grande come una casa...
Qui si asserisce che Dio per aver (progredire) nella conoscenza deve
essere collerico, cosa che non va in accordo ne in un senso ne
nell'altro, non centra assolutamente nulla la collera con la
conoscenza ne l'una ha a che fare con l'altra. La collera o l'ira, è
uno stato di coscienza non di conoscenza, che è prodotto da uno
stato di stress, prodotto da una sollecitazione continua indotta e
provocata da altri soggetti, che solitamente accusano qualcuno, di
conseguenza ne provocano uno stato iroso, con conseguente reazione
aggressiva. La conoscenza di Dio non progredisce perché esso è
collerico, ma semmai perché esso conosce il tutto prima ancora che
questo tutto si sia determinato, come ho già scritto Esso, Dio si è
determinato in un tempo aldilà del tempo stesso, per cui esso
conosce tutto il futuro del tempo, non ancora determinato, ne
concretizzato, ecco da dove deriva la sua conoscenza, non dall'ira
che non porta certamente a nessun progresso della conoscenza che
anche scienza.
Anche la seconda frase è una fesseria...quasi direi un eresia perché
riferita a Dio.
- “i giudizi
non avrebbero consistenza ed i crimini non sarebbero repressi.”
Ma per essere giusti giudici come dice Cristo non c'è bisogno di
essere violenti, perché semmai la violenza non appartiene a Cristo,
ma qualcun altro. Anche Cristo si adirò in alcune occasioni, ma il
suo adirarsi era fatto in modo preciso e ponderato, non era mai
eccessivo, e mai andava oltre un certo limite, perché avrebbe potuto
superarlo se avesse voluto.
Il giudizio semmai è cosa che si fa con il cuore, e non tanto con la
mente, perché se si giudicasse solo con la mente usando l'ira o la
collare, non si otterrebbe un giusto giudizio, ma una condanna
esecutiva. I giudizi per tanto per aver consistenza devono essere
fatti con giudizio, con intelligenza con amore, con misericordia, con
pazienza, e senza usare la collera, perché quella è capace di
distruggere. Non c'è forse scritto nei proverbi 29,22 “che l'uomo
collerico fa nascere contese e l'uomo furioso commette molte
trasgressioni” se dunque Dio mediante i suoi profeti fece dire
queste parole a costoro, perché quale ragione avrebbe dovuto dire
quel che questo presunto santo ha detto, non ha alcun senso.... dai
proverbi 32 c'è anche scritto:” il collerico fa pazzie e l'uomo
astuto è odiato” per cui Gesù non poteva essere collerico, ma
mite anche se alle volte si adirava per giusta ragione, il suo
adirarsi era solo un rimprovero, ai cattivi pensieri ed azioni che
abitavano negli uomini di quel tempo nei loro cuori.
I criminali non vengono repressi, per collera, ma per giustizia
semmai, se la giustizia fosse collerica sarebbe distruttiva. Intanto
anche il ragionare nel reprime, come attesta questo santo, non è del
tutto corretto, perché per quanto sembri strano, ma Dio se avesse
applicato questo genere di Giustizia proposta da questo santo, Egli
l'Eterno avrebbe dovuto uccidere Lucifero, ed invece per quanto
grande fu la sua collera, esso non lo fece. Per cui se verso
Lucifero, non ha agito uccidendolo, per quel ragione dovrebbe averlo
fatto verso un qualsiasi essere umano? Siamo peggiori noi di chi ci
porta e conduce alla tentazione?
Altra
cretinata...
- Ed ancor di
più; chi non si incollerisce quando lo esige la ragione, commette
peccato grave, poiché non regolata dalla ragione propaga ii vizi,
favorisce le negligenze e porta al male, non soltanto i cattivi ma
sopratutto i buoni”
Da come questo Crisostomo si esprime, pare che per lui la ragione
cioè il pensiero umano sia superiore al pensiero divino, perché se
la ragione che è pensiero umano, è posto come questo santo lo ha
posto, in riferimento all'essere umano, significa che esso dava un
importanza assoluta alla ragione e non alla fede. Se Cristo quando
aveva ragione e aveva sempre ragione, si fosse incollerito, secondo
quanto esprime questo Crisostomo, esso non sarebbe stato uomo di
pace, ma di guerra, secondo questo presunto santo, Gesù avrebbe
fatto peccato Grave? Cioè se io ho ragione e non mi arrabbio faccio
peccato grave ma stiamo scherzando?. Dove sta l'uomo di pace e di
misericordia con questi pensieri di aggressività, come pure di guerra.
Semmai grazie alle ragione alla conoscenza della parola di Dio, un
uomo perde l'uso della collera e diviene mansueto, ma può sempre
adirarsi, se è il caso, sia per difendere il proprio onore, che per
difendere l'onore di altri, che stabilire una verità, ma questo è
un atto estremo che trova compimento solo in ultimissima analisi,
quando null'altro si può più fare.
I vizi sono stati della mente e della vita sociale e personale,
definiti dal carattere e dal temperamento di un soggetto, dalle sue
passioni e dai suoi comportamenti ed atteggiamenti, nulla hanno a che
fare con la ragione, perché se un soggetto riflette quel che vuol
fare, i vizi spariscono, mentre se si lascia prendere dalla
tentazioni sia carnali, mentali e spirituali ecco che compaiono.
Quindi potremo dire che la ragione e il ragionare, il riflettere, il
meditare, siano una cosa buona ed utile a chi è saggio.
E il saggio
non si fa prendere dalla collera ma trova la sua risposta in Cristo e
nella ragione.
Se si dice che Dio è lento alla collera, questo scritto di questo
Santo è veramente inutile e pure offensivo verso Dio.
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