mercoledì 15 ottobre 2014

SEGRETI TRADITI!

SEGRETI TRADITI!


Se un soggetto qualsiasi mi comunica un segreto secondo giustizia è corretto che questo sia celato a qualsiasi costo, ma soprattutto che esso non venga rivelato ad anima viva, in nessuna sua parte, nemmeno la più piccola, fintanto che, chi, me l’ha rivelato non cambi idea e mi comunichi la data per essere svelato!

Nulla di quanto contenuto nel segreto da me appreso deve essere rivelato se chi me lo comunica dichiara che tale contenuto deve essere segreto e secretato. Quindi adotterò tutte le misure del caso, per tutelare il segreto da occhi indiscreti e lo porrò sotto sigillo, posto in luogo adatto e lontano da occhi indiscreti, perfettamente custodito, ma ciò garantisce a chi è il destinatario di tale segreto che esso non venga nel tempo manomesso, cambiato, modificato, in pratica un segreto è come un testamento, che verrà svelato ad una certa data.

Ma annunciare parte del contenuto di questo segreto, rende il segreto non più valido e non più attuabile, perché il segreto è stato svelato anche in minima parte…quindi il segreto può essere passibile di cambiamento ad insaputa di chiunque, sia nella data, che nel suo preciso contenuto. Oltretutto questo dimostra disonesta da parte del ricevente il segreto e malafede. Se il  ricevente fosse coerente e credesse in chi gli ha dato il segreto, cioè avesse fiducia e fede vera in esso, non svelerebbe neppure 1% del contenuto del segreto, molto di più, non dovrebbe neppure affermare di conoscere un segreto; perché il fatto stesso di dire io conosco un segreto o dei segreti, fa si che la popolazione curiosa per natura, sia spronata a cercare di carpire il contenuto anche minimo del segreto/i, ma ciò dimostra ancor di più malafede in chi ha il compito di non rivelare alcun che del segreto, ma neppure la parola stessa segreto, dovrebbe essere stata mai pronunciata, perché il ricevente sta sfruttando la buona fede del popolo per arricchirsi sulla scia di un ipotetico segreto che va sventolando in giro per il mondo e che sulla base di questo segreto esso ha costruito la sua ricchezza. Un segreto che potrebbe anche non esistere!

Il rivelare anche la conoscenza in senso generalizzato di un ipotetico segreto, fa si che il popolo generi in se stesso delle aspettative, una tensione, un apprensione, e anche paura in certi casi, scatena curiosità, fino al punto di far muovere le masse, che accorreranno a frotte, nella speranza di capire cosa gli aspetta.
Ma chi ha rivelato il segreto voleva questo, no di certo! Altrimenti non lo avrebbe chiamato segreto!
Tenere sotto segreto significa non parlare con nessuno, nemmeno di aver ricevuto un segreto!

In ciò chi ha rivelato il segreto, ha praticamente voluto provare, testare se il ricevente era degno di custodire un vero segreto. E se il ricevente ha svelato anche in minima parte il segreto, colui o colei che lo ha dato, ha ottenuto la sua risposta. Il ricevente è inaffidabile!

Quindi chi svela un segreto che doveva rimarne segreto e rivelato solo nel momento in cui era stato predisposto, praticamente tradisce la fiducia di chi ha trasmesso il segreto, che sia uomo o Dio.
Oltretutto tener attivo il ricordo del segreto ipotetico, serve soprattutto per rendere reale e effettivo un fantasioso segreto, che probabilmente mai verrà rivelato. Perché nel momento in cui si rivelasse tale o tali segreti, essi perderebbero tutta la loro attrattività, e chi si giova di tale pubblicità non avrebbe più un interesse particolare, specifico. E i suoi interessi particolari crollerebbero istantaneamente.  Quindi qui manca sostanzialmente onesta, serietà, e fede verso chi mi ha è stato il fautore dei segreti, ma anche verso il popolo che dovrebbe essere destinatario finale di tali segreti.

Ma essendo che il segreto ha una data di scadenza, chi lo riceve sa bene la data, che deve essere annunciato o svelato, per cui molto più il segreto è adatto ad essere secretato, perché la data esiste già, per cui è naturale ed ovvio che sia posto in cassaforte la sicuro da ogni manomissione sia da parte del soggetto ricevente che di altri soggetti.

In pratica se tu hai un segreto qualsiasi, non puoi per fiducia(fede) verso chi, te lo ha affidato, svelare neppure l’esistenza –del segreto stesso- ( cioè portare a conoscenza della parola segreto ), altrimenti significa che tu vuoi approfittare disonestamente di qualcosa a te rivelato pur mai rivelandolo. Questa è malafede!

La fede in soggetto qualsiasi esso sia, uomo o Dio, non viene dalla conoscenza di segreti, ma solo e solamente come atto di fede, cioè di fedeltà-fiducia verso costui (uomo o Dio)!

Il segreto preannunciato e in minima parte svelato, sprona la superstizione che avvicina le masse a satana!



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